Ingrosso e ristorazione
da anni amore per il mare e passione per il buon cibo
Il nostro mercato
Lo chef è servito!
Siamo in grado di controllare l'intera filiera di produzione: dal luogo di pesca, alla flotta di pescherecci, al processo di pulitura e conservazione, fino al trasporto nelle catene di distribuzione. La tracciabilità del prodotto è completamente garantita. TuChef è un marchio Italiano, sinonimo di garanzia e qualità.
È stato l'ultimo rais, ma lui si definiva soprattutto "l'ultimo dei romantici" un uomo con la salsedine nel sangue e con il cuore che ha battuto fino all'ultimo al ritmo delle onde. In questi ultimi dieci anni - raccontava - esco spesso da solo e contemplo il mare in compagnia dei miei più grandi amici che sono i gabbiani e i gatti"
Va via uno degli ultimi custodi dell'antica arte della pesca e della lavorazione del tonno rosso, che da cuoco esperto amava anche cucinare
“Il tonno è una parte della mia vita"
- raccontava -
"ce l’ho nel cuore”!
Il tonno
Già famoso come una star del grande cinema ai tempi della prestoria, come confermano i ritrovamenti di disegni che lo rappresentano nella grotta del Genovese a Levanzo (Trapani), veniva elogiato nell’età classica per le sue proprietà nutrizionali e terapeutiche. Simbolo della forza e del coraggio di superare le avversità della vita, poiché molto veloce a muoversi in mare, era cosi che gli etruschi lo elogiavano. A conferma della sua smania di vivere e di combattere il suo etimo: dal greco thyo, thyno indica “l’esser impetuoso, fuorioso”, echi di questo significato sono riconducibili anche al sanscrito dove la parola dhuno volevo dire proprio “io mi agito”. I romani, sfarzosamente romaneschi, usavano il tonno nel garum, una bevanda molto apprezzata all’epoca e composta da pesce in salamoia, e pere e viscere.
Oggi farebbe rabbrividire chiunque, pensare di berla!
Il tonno forte e deciso anche di sapore e in particolare parliamo di tonno rosso, é stato da sempre la più importante fonte di ricchezza economica in tutto il bacino del Mediterraneo; questo non solo perché era consumato e apprezzato ma anche perché sottoposto a lunghe catene di conservazione dava lavoro a molte persone nelle vecchie tonnare, le più famose in Sicilia.
Delle famose tonnare siciliane si iniziò a parlare già dal XII sec. quando Al-Idris, geografo arabo ne descrisse i luoghi dove all’epoca c’erano le tonnare più famose: Favignana, Trabia, Caroni, Nubia, Milazzo e Oliveri. Qui Al-Idris narra per la prima volta della mattanza, ossia della tecnica di pesca usata per pescare i tonni con le tonnare, un insieme di grandi reti. Oh le tonnare! Intorno ad esse si é costruito un insieme di simboli, riti e tradizioni radicati nell’animo più antico di queste zone siciliane. Il rito della mattanza, infatti, si accompagnava con i canti dei pescatori, che con un rispetto ormai perduto, conducevano alla morte i tonni. E allora santi, amori, incitamenti “da marinai” e la pesca di tanti tonni scandivano le giornate siciliane di un tempo.